Chi Siamo

Chi Siamo

La Nostra Storia

Chiudi gli occhi e respira: è l'aria fresca e pulita di Vezzano sul Crostolo.
Tra le verdi colline, porta di accesso alle montagne dell'appennino reggiano, nasce la latteria La Campola.
Il nome richiama quello del torrente che scorre al suo fianco e riversa le sue acque pure nel Crostolo.
Una storia centenaria quella della nostra realtà che nasce negli anni 20 del 900 e vede svariate evoluzioni nel corso dei decenni fino ad oggi.

La Nostra Storia

Giuliano e Maria, casari della cooperativa fin dal 96, decidono nel 2013 di acquistare il latte dai soci rimasti e ristrutturare l’immobile.
Prima i locali di lavorazione e successivamente gli ambienti adibiti alla vendita del prodotto principe, il Parmigiano Reggiano.
Con l'aiuto dei figli Sabrina e Giacomo portano avanti la tradizione casearia più antica e quella dei prodotti tipici di una terra ricca di eccellenze culinarie.
La passione e il sacrificio di una realtà a conduzione familiare, dove la quantità prodotta è limitata volutamente per tenere alta la qualità del formaggio.

Produzione Secondo il Disciplinare

Allevamenti controllati

L’unicità del Parmigiano Reggiano comincia negli allevamenti, dove le bovine vengono alimentate con foraggi di esclusiva provenienza locale, in un ambiente rispettato e tutelato. L'intero processo è costantemente controllato per mantenere alta la qualità della materia prima, le cui caratteristiche consentono al Parmigiano Reggiano di confermarsi un prodotto assolutamente naturale. Il disciplinare impedisce l'uso di foraggi fermentati o insilati, nonché l'utilizzo di sottoprodotti dell'industria alimentare e di prodotti di origine animale.

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Mungitura

Il casaro Giuliano e il figlio Giacomo raccolgono il latte due volte al giorno. Il latte della mungitura serale viene conservato fino al mattino in ampie vasche, nelle quali avviene l'affioramento spontaneo della parte grassa, destinata alla produzione di burro e panna. Alle 05:00 am Giuliano versa il latte della sera, così scremato, nelle tipiche caldaie di rame a forma di campana rovesciata a cui viene aggiunto il latte intero della mungitura del mattino appena giunto dagli allevamenti.

Produzione

L’aggiunta di caglio naturale e siero innesto, ricco di fermenti lattici ottenuti dalla lavorazione del giorno precedente, consente la coagulazione naturale del latte. La cagliata che si presenta viene frammentata in minuscoli granuli grazie ad un attrezzo detto “spino”.

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Cottura

La cagliata viene sottoposta a una cottura controllata a termine della quale i granuli caseosi, che in questo modo hanno perso acqua, si raccolgono sul fondo della caldaia e si compattano fino a formare una massa di 90 kg che viene divisa in due parti. Per produrre una forma si utilizzano 550 litri di latte. Avvolta in tela di lino viene poi depositata nella fascia che le darà la sua forma definitiva.

Tracciabilità

Con l’applicazione di una placca di caseina ogni forma viene contrassegnata con un codice alfanumerico unico e progressivo. Questo codice accompagnerà il formaggio proprio come una carta d’identità, rendendo possibile in ogni momento e in ogni luogo un percorso a ritroso che ne permette la rintracciabilità. Sulla parte tonda della forma viene apposta una fascia in cui è incisa il mese, l’anno, il numero di matricola che contraddistingue caseificio e l’inconfondibile scritta a puntini. Nel secondo giorno di vita la forma viene trasferita in una stanza a temperatura costante per asciugarla ulteriormente.

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Salatura

Dopo 3 giorni la forma viene poi immessa in una soluzione di acqua e sale per concludere la produzione con una salatura per assorbimento.

Stagionatura

Trascorsi 12 mesi, gli esperti del Consorzio controllano tutte le forme attraverso un esame chiamato “espertizzazione”: la forma viene percossa con il martelletto e l’orecchio attento dell’esperto battitore riconosce eventuali difetti interni che possono interferire con la qualità.

Espertizzazione

Le forme che risultano idonee vengono marchiate con l’apposito bollo a fuoco diventando così Parmigiano Reggiano. Alle forme che non presentano i requisiti della Dop vengono asportati i contrassegni e i marchi di riconoscimento.

Caseifici Parmigiano Reggiano Reggio Emilia

La Nostra Storia

Chiudi gli occhi e respira: è l'aria fresca e pulita di Vezzano sul Crostolo.
Tra le verdi colline, porta di accesso alle montagne dell'appennino reggiano, nasce la latteria La Campola.
Il nome richiama quello del torrente che scorre al suo fianco e riversa le sue acque pure nel Crostolo.
Una storia centenaria quella della nostra realtà che nasce negli anni 20 del 900 e vede svariate evoluzioni nel corso dei decenni fino ad oggi.

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Caseifici Parmigiano Reggiano Reggio Emilia

La Nostra Storia

Giuliano e Maria, casari della cooperativa fin dal 96, decidono nel 2013 di acquistare il latte dai soci rimasti e ristrutturare l’immobile.
Prima i locali di lavorazione e successivamente gli ambienti adibiti alla vendita del prodotto principe, il Parmigiano Reggiano.
Con l'aiuto dei figli Sabrina e Giacomo portano avanti la tradizione casearia più antica e quella dei prodotti tipici di una terra ricca di eccellenze culinarie.
La passione e il sacrificio di una realtà a conduzione familiare, dove la quantità prodotta è limitata volutamente per tenere alta la qualità del formaggio.

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Produzione Secondo Il Disciplinare

Allevamenti Controllati

L’unicità del Parmigiano Reggiano comincia negli allevamenti, dove le bovine vengono alimentate con foraggi di esclusiva provenienza locale, in un ambiente rispettato e tutelato. L’intero processo è costantemente controllato per mantenere alta la qualità della materia prima, le cui caratteristiche consentono al Parmigiano Reggiano di confermarsi un prodotto assolutamente naturale. Il disciplinare impedisce l’uso di foraggi fermentati o insilati, nonché l’utilizzo di sottoprodotti dell’industria alimentare e di prodotti di origine animale.

Mungitura

Il casaro Giuliano e il figlio Giacomo raccolgono il latte due volte al giorno. Il latte della mungitura serale viene conservato fino al mattino in ampie vasche, nelle quali avviene l’affioramento spontaneo della parte grassa, destinata alla produzione di burro e panna. Alle 05:00 am Giuliano versa il latte della sera, così scremato, nelle tipiche caldaie di rame a forma di campana rovesciata a cui viene aggiunto il latte intero della mungitura del mattino appena giunto dagli allevamenti.

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Produzione

L’aggiunta di caglio naturale e siero innesto, ricco di fermenti lattici ottenuti dalla lavorazione del giorno precedente, consente la coagulazione naturale del latte. La cagliata che si presenta viene frammentata in minuscoli granuli grazie ad un attrezzo detto “spino”.

Cottura

La cagliata viene sottoposta a una cottura controllata a termine della quale i granuli caseosi, che in questo modo hanno perso acqua, si raccolgono sul fondo della caldaia e si compattano fino a formare una massa di 90 kg che viene divisa in due parti. Per produrre una forma si utilizzano 550 litri di latte. Avvolta in tela di lino viene poi depositata nella fascia che le darà la sua forma definitiva.

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Tracciabilità

Con l’applicazione di una placca di caseina ogni forma viene contrassegnata con un codice alfanumerico unico e progressivo. Questo codice accompagnerà il formaggio proprio come una carta d’identità, rendendo possibile in ogni momento e in ogni luogo un percorso a ritroso che ne permette la rintracciabilità. Sulla parte tonda della forma viene apposta una fascia in cui è incisa il mese, l’anno, il numero di matricola che contraddistingue caseificio e l’inconfondibile scritta a puntini. Nel secondo giorno di vita la forma viene trasferita in una stanza a temperatura costante per asciugarla ulteriormente.

Salatura

Dopo 3 giorni la forma viene poi immessa in una soluzione di acqua e sale per concludere la produzione con una salatura per assorbimento.

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Stagionatura

Trascorsi 12 mesi, gli esperti del Consorzio controllano tutte le forme attraverso un esame chiamato “espertizzazione”: la forma viene percossa con il martelletto e l’orecchio attento dell’esperto battitore riconosce eventuali difetti interni che possono interferire con la qualità.

Espertizzazione

Le forme che risultano idonee vengono marchiate con l’apposito bollo a fuoco diventando così Parmigiano Reggiano. Alle forme che non presentano i requisiti della Dop vengono asportati i contrassegni e i marchi di riconoscimento.

Caseifici Parmigiano Reggiano Reggio Emilia